Antonietta nasce il 17 gennaio del 1936 a Nembro, luogo al quale apparterrà per tutta la vita, e diventerà una donna semplice e affettuosa, legata alla natura e molto attenta al prossimo. Da giovanissima si dovrà confrontare con le bruttezze del fascismo e della guerra e ricorderà sempre il freddo e la fame patiti in quegli anni bui.
Nel 1955 incontra al Cinema Modernissimo di Nembro un giovane di Ranica, Carlo Gritti, che sposerà, dopo un lungo fidanzamento, nel 1962 e al quale rimarrà legata per tutta la vita. Insieme avranno 4 figlie: Barbara (morta prematuramente), Barbara, Maria Teresa e Giuseppina.
Il centro della sua vita saranno proprio loro, le figlie e l’amato Carlo. Il valore della famiglia e la devozione verso di essa caratterizzeranno infatti il suo percorso di vita come donna e madre. Una mamma dolce e fragile, ma anche una figlia premurosa e sensibile, che rimarrà vicino ai genitori anche nei momenti più complessi della vecchiaia. Le sorelle saranno poi, specialmente negli ultimi anni, il suo sguardo sul mondo. I loro incontri settimanali permetteranno infatti ad Antonietta di scoprire quello che succede fuori dalla sua quotidianità casalinga mantenendo saldo il suo legame con il territorio.
La profonda devozione per la Madonna dello Zuccarello non l’ha mai abbandonata; tant’è che la sua spiritualità si è manifestata anche nei momenti più difficili e delicati, quando la fede diventa l’unico appiglio a cui aggrapparsi. Negli ultimi momenti di vita sarà spiritualmente accompagnata dalle tre figlie e dal Ministro Straordinario che da tempo le era vicino grazie ad una serie di particolari coincidenze. La vicinanza delle amate figlie e le preghiere le daranno amore fino alla fine.
Di passioni, Antonietta, ne aveva molte e di dolce semplicità. Amava la natura in tutte le sue sfaccettature e curava con dovizia i suoi amati gerani. La bicicletta era il mezzo a lei preferito e che le donava un po’ di quella libertà e leggerezza che cercava anche nei frequenti viaggi in giro per l’Italia. Nella sua casa il Giro d’Italia era poi un momento di convivialità familiare irrinunciabile.
Alle figlie rimangono ricordi dolcissimi e la fortuna di aver condiviso giornate ed emozioni con una mamma sempre presente. Una mamma che è stata al loro fianco nel difficile percorso universitario, nella scelta del matrimonio, così come nella nascita dei nipoti. Una mamma che ha condiviso ogni passo importante nella vita di ciascuna di loro, così come le piccole gioie quotidiane.
L’eredità di questa donna tenace è preziosa. Lascia a chi rimane la consapevolezza che è nelle cose più semplici che si nasconde il maggior valore morale e che è nostro compito osservare il modo e dare il giusto peso a ciò che accade intorno a noi.
Alle figlie e a chi l’ha conosciuta resta un esempio di resilienza, semplicità e di immenso amore per la vita.